La ricerca oncologica dal 2010 a oggi

Gli sforzi iniziati già dal 2000 nel campo della medicina personalizzata hanno dato grandi frutti a partire dal 2010 con un approccio alla terapia sempre più studiato sulle caratteristiche del singolo individuo. I riflettori della ricerca oncologica sono ora accesi sulla genetica, l’epigenetica (modifiche del DNA che non ne alterano la sequenza), e sullo stile di vita grazie alle numerose scoperte che associano questi fattori all’insorgenza e alla progressione del cancro.

Nuovi obiettivi di ricerca

L’aumento della sopravvivenza dopo una diagnosi di cancro ha indotto gli esperti a studiare anche aspetti come la qualità della vita dopo la malattia e a progettare farmaci con minori effetti a lungo termine. Cresce, inoltre, la consapevolezza dei pazienti, che con la firma del consenso informato possono avere un ruolo più attivo nella condivisione della scelta della terapia. Il numero ampio di analisi di cellule e tessuti di pazienti permette ai ricercatori di disporre di una notevole quantità di dati biologici e clinici sui quali lavorare.

La svolta dell'immunoterapia

Tra i maggiori progressi clinici in corso vi è senza dubbio l’immunoterapia. Con questo approccio si cerca di indurre il sistema immunitario del paziente a contrastare il tumore. In particolare, i farmaci inibitori dei check point sbloccano i “freni” molecolari che impediscono alle cellule immunitarie di attaccare il tumore.

Nuovi studi sulle cellule e il DNA

Nel 2011 ipilimumab, un anticorpo monoclonale contro la molecola CTLA4, è stato approvato negli Stati Uniti per pazienti con melanoma, mentre nel 2014 è stata la volta di pembrolizumab, diretto contro un altro freno molecolare (PD1).

La terapia con cellule CAR-T (CAR: chimeric antigen receptor; T sta per linfociti T) prevede che si modifichino le cellule T del paziente “istruendole” a distruggere le cellule tumorali. L’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) della prima terapia a base di cellule CAR-T (tisagenlecleucel) risale al 2017.

Nel 2012 la cosiddetta CRISPR (Clustered, regularly interspaced, short palindromic repeats) è stata dichiarata da alcune riviste scientifiche come una tecnica rivoluzionaria che permette di modificare il DNA aprendo scenari fino a pochi anni prima inimmaginabili in ambito medico e biologico. Questa tecnica permette di tagliare sequenze di DNA con mutazioni dannose e di sostituirla con sequenze prive di errori. Rispetto alle tecniche precedenti CRISPR è più precisa, veloce ed economica. Le potenzialità per la prevenzione e la cura di patologie legate a mutazioni genetiche, inclusi alcuni tipi di tumore, è notevole.

Fonte: airc.it