Nella giornata mondiale dedicata ai tumori infantili, sarà il melograno, quest’anno il simbolo della lotta contro queste patologie che ogni anno in Italia colpiscono circa 1400 bambini e 800 teenager.
La ricerca ha fatto grandi passi avanti nella diagnosi e nella cura delle neoplasie dei bambini e dei ragazzi. La strada è però ancora lunga e non per tutti i tumori si sono raggiunti i risultati ottenuti nelle leucemie e nei linfomi.
Quel che è decisamente cambiato, negli ultimi quarant’anni, è il tasso di mortalità, che è in netta diminuzione. I bambini e i ragazzi tra 0 e 19 anni che muoiono di tumore sono sempre meno: nel 2008 i decessi erano circa un terzo di quelli registrati nei primi anni Settanta.
Sono i tumori del sangue (e in particolare le leucemie) a mostrare i successi maggiori, con una sopravvivenza che in alcuni tipi di tumore oggi supera il 90 per cento dei casi.
Fino a pochi decenni fa i tumori infantili erano una patologia rara e la più comune era la leucemia linfoblastica.
Tuttora, circa un caso su tre di tumori infantili è una leucemia. Acuta se la progressione della malattia è rapida o cronica se ha un decorso più lento.
Cos’è la leucemia
La leucemia è un tumore del sangue che si sviluppa nel midollo osseo, nel sangue, nel sistema linfatico e in altri tessuti. Le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) crescono e si moltiplicano senza controllo, a partire dai globuli bianchi, le cellule incaricate di combattere le infezioni, che normalmente si riproducono secondo le necessità dell’organismo.
Nella leucemia, il midollo osseo produce un elevato numero blasti (cellule immature del sangue, con conseguente riduzione delle cellule mature. I blasti presentano mutazioni genetiche nel DNA e non funzionano correttamente.
Quali sono i sintomi della leucemia
La comparsa dei sintomi è molto precoce e, se non diagnosticata e curata in tempo, può essere fatale.
L’aumento dei globuli bianchi determina la conseguente diminuzione dei globuli rossi provocando così l’anemia, uno dei sintomi principali della malattia.
Se invece i globuli bianchi diminuiscono, questa riduzione può manifestarsi con infezioni e febbre.
Le conseguenze sono affaticabilità anche dopo sforzi lievi, dispnea, pallore e malessere generale.
Se a diminuire sono le piastrine, ecco che compaiono lividi immotivati, frequenti perdite di sangue dal naso o dalle gengive, piccole emorragie cutanee.
Se le cellule leucemiche nel midollo aumentano massivamente, possono comparire forti dolori osteo-articolari.
Questi sintomi possono apparire molto rapidamente, addirittura pochi giorni dall’inizio della malattia e il trattamento deve iniziare il prima possibile.
Nei rari casi in cui la leucemia non da’ sintomi, può essere diagnosticata casualmente attraverso un’analisi del sangue di routine. In ogni caso, dopo una visita medica completa che evidenzi il sospetto di leucemia, sarà necessario effettuare degli esami sul midollo osseo, facendo ricorso alla diagnostica per immagini (raggi X, TAC, ed ecografia) e a una puntura lombare.
Come tante altre patologie che colpiscono i bambini, i tumori dell’età pediatrica hanno un enorme impatto sulla vita familiare, scolastica e sociale. Tuttavia, grazie ai grandi passi avanti fatti dalla ricerca, una grande percentuale di bambini oggi riesce a raggiungere il traguardo della guarigione.
Fonti: Humanitas.it Airc.it