La scienza delle bufale

Scienza vs Bufale

Di sicuro la scienza non può risolvere tutti i problemi del mondo. Ma può dare qualche aiuto per un buon numero di essi. Ad esempio quando abbiamo a che fare con la drammatica questione delle bufale e delle post verità che ormai ammorbano la comunicazione e l’informazione a tutti i livelli.

Il metodo scientifico!

Per combattere questa preoccupante deriva può essere utile ripensare a due elementi che sono alla base del lavoro scientifico: il dubbio e l’errore. Dietro ai prodotti di professionisti e dilettanti della bufala ci sono infatti alcuni aspetti comuni: iper-semplificazione, illusione e “buon senso”. Innanzitutto l’iper-semplificazione della narrazione di vicende e problemi e l’illusione, creata ad arte, che la rete possa renderci competenti con pochi click e like e quindi il favorire una cultura “usa e getta”, dove la fatica dell’apprendimento viene vista come ostacolo o perdita di tempo e l’autorevolezza dei fatti e dei maestri troppo spesso sostituita dal “l’ho letto su internet”. Il metodo scientifico invece si basa sull’utilizzo di un metodo sperimentale, modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà che deve essere oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di dati empirici sotto la guida delle ipotesi e teorie da vagliare; dall’altra, nell’analisi rigorosa, logico-razionale e, dove possibile, matematica di questi dati.

Attenzione a cosa consideriamo vero: deve prevalere il ``Buon senso``

Non è facile discriminare cosa sia vero o “bufala” nel mare magnum di informazioni che ci vengono proposte nel web, siamo noi che dobbiamo avere il buon senso di verificare le informazioni che leggiamo per capire se c’è un fondo di veridicità. Dubitare e quindi anche sbagliare, verificare e pretendere che le affermazioni siano supportate da fatti, essere pronti a riconoscere i propri errori ed in generale il valore dell’ ”ignoranza costruttiva” (quella cioè che si colma con l’istruzione e l’apprendimento) sono passaggi fondamentali per il progresso della conoscenza scientifica, ma in generale anche per crescere.
Il dubbio, come diceva il fisico premio Nobel Richard Feynman, non deve incutere timore, ma deve essere accolto come una preziosa opportunità. È il dubbio, anche nei confronti di quelli che appaiono come concetti granitici e risultati solidi, il principale motore per nuove scoperte.

La scienza ci da gli strumenti

La scienza quindi ci fornisce tutti i mezzi necessari per distinguere cosa sia vero e cosa sia falso,  fa tesoro del dubbio e non si vergogna dell’errore che inevitabilmente accompagna qualsiasi attività umana, dubbio ed errore sono costituenti fondamentali del metodo scientifico, grazie al quale la scienza moderna procede il processo di conoscenza. Ciò che distingue la scienza, quella vera, dalle pseudoscienze. Offrire e pretendere interpretazioni basate sui fatti, verificare, rifiutare teorie basate solo sull’autorità o sul sentito dire, riconoscere la complessità delle situazioni e rifuggire dalle eccessive semplificazioni, in altre parole riconsiderare il metodo scientifico – e di conseguenza il valore del dubbio – per l’interpretazione del mondo e delle sue vicende e per l’approccio alla nostra informazione quotidiana può essere anche uno strumento potente per liberarsi dalla tirannia delle bufale e delle post-verità.

La conoscenza ci insegna a pensare liberamente

L’affermarsi del metodo scientifico è stata una rivoluzione, perché si sono poste le basi di un sistema di conoscenza fondato sul dubbio, sulla critica e sui fatti, e non sulla cieca fede nell’autorità. Una conquista che non va data per scontata perché oggi l’autorità che impone un credere fideistico può avere contorni più subdoli, come ad esempio quelli di un sistema di comunicazione che solo apparentemente ci trasforma in competenti e giudici, ma che in realtà ci priva della nostra autonomia di giudizio e controllo e in ultima analisi ci rende schiavi. Dubitare, studiare, farci accompagnare dai maestri e crescere nella conoscenza e nella capacità di interpretare autonomamente le vicende sono grandi momenti di libertà, da preservare e custodire gelosamente.

Fonte: ilbolive.it