Sclerodermia: l’importanza della ricerca per poterla combattere

La sclerodermia, o sclerosi sistemica, è una malattia autoimmune rara e spesso fraintesa, una condizione cronica che colpisce il tessuto connettivo, il tessuto che sostiene e collega le diverse parti del corpo.

 

Sclerodermia: l’importanza della ricerca per poterla combattere. Fondazione Muto desidera far luce su questa condizione spesso misconosciuta, esplorando le sue sfide, i progressi della ricerca e l’importanza del sostegno reciproco.

 

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Sclerodermia: di cosa si tratta

La sclerodermia si presenta come un’anomalia del sistema immunitario, in cui il corpo inizia a produrre un eccesso di collagene, una proteina che conferisce struttura e sostegno ai tessuti. Questo eccesso di collagene porta a un indurimento e ispessimento della pelle e può coinvolgere anche organi interni come cuore, polmoni, reni e apparato digerente.

 

Le diverse facce della Sclerodermia

Esistono due forme principali di sclerodermia:

  • Sclerodermia localizzata: colpisce principalmente la pelle, causando chiazze o linee di pelle indurita. Questa forma è generalmente meno grave e non coinvolge gli organi interni.
  • Sclerodermia sistemica: può interessare sia la pelle che gli organi interni. Questa forma è più grave e può portare a complicanze significative.

 

Quali sono i sintomi

I sintomi della sclerodermia possono variare notevolmente da persona a persona e dipendono dalla forma e dalla gravità della malattia. Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  • Fenomeno di Raynaud: un disturbo della circolazione che causa cambiamenti di colore delle dita delle mani e dei piedi in risposta al freddo o allo stress. Le dita possono diventare bianche, blu o rosse e possono essere accompagnate da intorpidimento o formicolio.
  • Alterazioni della pelle: la pelle può diventare tesa, lucida, spessa e difficile da muovere. Possono comparire ulcere cutanee o calcificazioni sotto la pelle.
  • Problemi gastrointestinali: difficoltà a deglutire, bruciore di stomaco, reflusso acido, gonfiore addominale e alterazioni della motilità intestinale.
  • Problemi respiratori: tosse secca persistente, mancanza di respiro, fibrosi polmonare (cicatrizzazione del tessuto polmonare) e ipertensione polmonare (pressione alta nei vasi sanguigni dei polmoni).
  • Problemi cardiaci: aritmie (battito cardiaco irregolare), pericardite (infiammazione del rivestimento del cuore) e insufficienza cardiaca.
  • Problemi renali: ipertensione arteriosa e insufficienza renale.
  • Problemi muscoloscheletrici: dolore articolare, rigidità muscolare e debolezza.

 

La sfida della diagnosi e la ricerca di soluzioni

La diagnosi della sclerodermia può essere complessa, poiché i sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie. Una combinazione di esami clinici, esami del sangue, biopsie cutanee e valutazioni specialistiche può essere necessaria per confermare la diagnosi.
Attualmente, non esiste una cura definitiva per la sclerodermia. Tuttavia, i trattamenti disponibili possono aiutare a gestire i sintomi, rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita delle persone affette. I farmaci immunosoppressori, i vasodilatatori, i farmaci per la pressione sanguigna e le terapie fisiche sono solo alcune delle opzioni terapeutiche disponibili.
La ricerca scientifica è fondamentale per approfondire la conoscenza della sclerodermia, identificare nuovi bersagli terapeutici e sviluppare trattamenti più efficaci.

 

Un futuro di speranza: insieme possiamo fare la differenza nella vita di coloro che convivono con la sclerodermia.

Per maggiori informazioni, visita il sito web della Lega Italiana Sclerosi Sistemica.

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