Carne rossa: un consumo elevato può aumentare i rischi per la salute

Un aumento del consumo di carne rossa può accresce i rischi per la nostra salute?

Si torna a parlare del rapporto tra alimentazione e effetti sulla salute: un incremento delle quantità di carne rossa nella dieta sembra legato a concreti rischi per la salute e maggiori probabilità di mortalità precoce negli anni immediatamente successivi.

Carne rossa e insaccati, saporiti ma a piccole dosi!

Non è un mistero che il consumo di carni rosse e di insaccati sia un fattore di rischio per molte malattie croniche, infatti in base ad una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, un elevato consumo può aumentare il rischio di patologie come il diabete di tipo 2, disturbi cardiocircolatori e alcuni tipi di tumori. Un nuovo studio sostiene ora che un cambiamento duraturo delle abitudini di consumo di questi alimenti possa danneggiare non poco la salute: un incremento o una riduzione del consumo di carne rossa o lavorata per un periodo di 8 anni, è in grado di influire sulla probabilità di decesso prematuro negli 8 anni successivi.

Stili alimentari a confronto

I ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health hanno analizzato i dati sulle abitudini alimentari di oltre 53.500 donne e quasi 28 mila uomini sani. L’idea era capire se un cambiamento nel consumo di carne rossa, nella fattispecie un suo aumento, possa aumentare il fattore di rischio per malattie croniche e quindi determinare un aumento della mortalità negli 8 anni successivi e se invece, abitudini alimentari sane, con basso consumo di carne rossa possano prevenire o addirittura ridurre il rischio.

I risultati dello studio

I risultati dello studio hanno rivelato che un aumento nella quantità di carni processate di mezza porzione al giorno, per 8 anni, è risultato associato a un incremento del 13% della mortalità generale negli 8 anni successivi. Sono emerse poi associazioni specifiche tra l’alto consumo di carne rossa e un aumento di malattie cardiovascolari, respiratorie e neurodegenerative, che vanno a spiegare l’incremento della mortalità generale e questo indipendentemente dall’età dei partecipanti, dalla qualità della loro alimentazione, dall’attività fisica praticata, dal consumo di alcol o dal fatto che fossero o meno fumatori.

Ma cosa ci fa male?

Il rischio aumentato per la salute associato alle carni rosse potrebbe dipendere, secondo gli autori dello studio, dall’introduzione di fattori quali grassi saturi, colesterolo, ferro EME (il ferro legato all’emoglobina), conservanti e sostanze cancerogene prodotte dalla cottura ad alte temperature delle carni che sarebbero fattori di rischio per tutte quelle patologie croniche che aumentano la mortalità sul lungo periodo.

La dieta che ci allunga la vita

La buona notizia è che una riduzione dei consumi di carne rossa associata a un aumento di pesce, pollame, frutta secca, cereali, verdure, uova e prodotti caseari nella dieta è parsa collegata a una riduzione della mortalità precoce negli 8 anni successivi. Questo dato è conseguenza del fatto che una sana alimentazione abbassa il rischio di malattie croniche, diretta causa di mortalità precoce, favorendo quindi una vita più lunga e salutare.

Fonte: Focus.it