Questo neologismo derivato dalla crasi delle parole “terapia” e “diagnosi”, esprime bene il fine ultimo delle tecnologie minute consistenti in nanoveicoli da 1 a 100 nanometri – un milionesimo di mm – capaci di convogliare, nelle strutture molecolari di bersagli patologici, sostanze attive quali farmaci, ma anche simultaneamente agenti di contrasto che consentono di valutarne, con le corrispettive tecniche dell’imaging diagnostico, la concentrazione e l’efficacia terapeutica nel tempo. Perciò, Ecografia, Tomografia Computerizzata, CT-PET, SPECT e, specialmente, Risonanza Magnetica con adatti agenti di contrasto inclusi nelle nano-particelle terapeutiche potranno diventare strumenti simultanei di diagnosi e cura in quanto capaci di monitorare, e quindi di regolare in tempo reale, terapie farmacologiche selettive e personalizzate, specie nel campo dell’oncologia.