Le priorità della ricerca oncologica

Immunoterapia o prevenzione molecolare? Attenzione al paziente o chirurgia di precisione? Stabilire quali siano oggi le priorità della ricerca oncologica non è affatto semplice: molti sono infatti i temi al centro dell’interesse dei ricercatori, tutti promettenti ai fini della lotta al cancro, ma le forze in campo – economiche, tecnologiche e umane – non bastano a coprirli tutti.

Raggiungere la luna

Nel novembre 2017 la rivista Lancet Oncology ha pubblicato un articolo dal titolo «Future priorità della ricerca oncologica negli USA», un documento di oltre 50 pagine nelle quali un gruppo di esperti statunitensi prova a fare il punto della situazione e a identificare gli obiettivi più importanti per chi si occupa della lotta al cancro. Oltre oceano, uno dei pilastri a sostegno della ricerca oncologica è rappresentato dal cosiddetto Cancer Moonshot, letteralmente un «lancio verso la luna», ovvero un progetto che, grazie a imponenti finanziamenti e alla guida unitaria del National Cancer Institute, si pone il traguardo di accelerare i tempi della ricerca e di raggiungere in 5 anni obiettivi che normalmente richiederebbero uno sforzo molto più prolungato nel tempo.

Una cosa è certa: il cancro non aspetta

Una spinta alla ricerca per velocizzare le scoperte e il loro arrivo in clinica è davvero importante. Resta però un problema: i temi sui quali lavorare sono talmente numerosi e complessi che elencarli tutti sarebbe praticamente impossibile. Di certo la ricerca oggi si muove a 360 gradi, coprendo aspetti molto diversi della malattia e della sua gestione che deve essere multidisciplinare. Senza un approccio che coinvolga diversi specialisti non si va da nessuna parte.

Evitare le duplicazioni

Leggendo le priorità elencate dagli esperti statunitensi, salta immediatamente all’occhio uno dei temi portanti della ricerca oncologica degli ultimi anni, ovvero la medicina di precisione, fatta di attenzione ai dettagli della malattia e di uno studio approfondito delle caratteristiche molecolari del tumore, per disegnare farmaci mirati. Anche in questo settore, però, c’è bisogno di qualcuno che guardi il panorama dall’alto e coordini gli sforzi, per evitare sprechi di risorse: il caso più banale (e comune) è quello di due gruppi di ricerca che lavorano da soli sullo stesso obiettivo invece di unire le forze.
Ecco perché oggi la ricerca oncologica deve superare anche i confini nazionali.

Fonte: airc.it